martedì 6 dicembre 2016

IL MEGLIO DEI MIEI BLOG: Teatro - Arte - Storia - Letteratura - Viaggi


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Ecco il nuovo Blog che dal primo gennaio del 2017 dovrebbe tenerci piacevolmente compagnia. Un Blog sintetico e discreto, composto da 6 Post che riguardano quei 6 soliti argomenti che ho trattato fino ad oggi:


TEATRO - ARTE
STORIA - LETTERATURA
VIAGGI - CURIOSITÀ


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Dal Mar Baltico ai Monti Carpazi 
From the Baltic Sea to the Carpathian Mountains



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Spazi in Polonia, dove dal 1996, Alberto Macchi porta il suo Teatro
Przestrzenie w Polsce, gdzie od 1996 roku A. M. przynosi swój Teatr


Tarnów: Ratusz-Muzeum Okręgowe / Kościół pw. Najświętszego Serca Pana Jezusa (Filipińczycy) / Państwowej Szkole Muzycznej I st. imię I. J. Paderewskiego /

Kraków: Bazylika Najświętszego Serca Salezjanie (Jezuici) /

Warszaw: Kościół Wszystkich Świętych / Zamek Królewski-Muzeum / Łazienki Królewskie- Muzeum / Teatr Królewski w Łazienkach / Najświętszego Serca (Salezjanie) / Teatr Oratorium / Kulturalne Jolioty / San Lorenzo" Restauracja / Teatr Henryka Marconiego / Vistula University / Galeria Freta / Liceum Stefana Batorego / Klub Enklawa / Dom Kultury Świt / Klubokawiarnia Mam Ochotę / Ośrodek Kultury Ochoty Oko / Opera Kameralna /

Częstochowa: Włoska Restauracja /

Łódź: Centrum Manufaktura / Instytut Języków Romańskich / Uniwersytet /

Otwock Wielki: Pałac Bielińskich-Muzeum Wnętrz /

Płock: Wyższe Seminarium Duchowne / Teatr WSD /

Kalisz: Teatr Bogusławskiego /

Gdańsk: Dom Jazwinskiego / 

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PAOLO LONDI - COREOGRFO: Comincia ad inserire nella sua danza l’aspetto puramente teatrale del ballerino che diventa una danza-attore e comincia a lavorare con uno dei più grandi registi italiani di teatro d’avanguardia, Alberto Macchi, creando coreografie per i suoi spettacoli che verranno rappresentati in tutta Italia dando vita alla Danza Italiana d’avanguardia. 

PAOLO LONDI - COREOGRFO: Si accosta a quello che è il teatro classico collaborando e coreografando opere per il teatro, trovando grande appoggio nel Regista d'avanguardia ALBERTO MACCHI. 


PAOLO LONDI: He started getting involved in the pure theatrical aspect of dance, especially while he was working with one of the most important stage directors of the avant-garde theatre, Alberto Macchi. Londi created for him debuts that have been represented all around Italy, giving birth to avant-garde Italian dance.

MONICA CARPANESE SELLER: Più recentemente mi sono dedicata al teatro lavorando con i registi: Paolo Ricchi. Vittorio Attene, Alberto Buccolini e il prestigioso Alberto Macchi con il quale abbiamo messo in scena La Locandiera nell'ambito della quale ho interpretato Mirandolina.
Con Macchi abbiamo recitato nella splendida cornice di Palazzo Braschi a Piazza Navona e nel 2017; porteremo il suo nuovo spettacolo anche  a Varsavia. 

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CURRICULUM ARTISTICO DI ALBERTO MACCHI

Come regista di teatro si forma in seno all'Avanguardia Teatrale Romana (dal Beat 72 a Giancarlo Nanni, a Memè Perlini, a Carmelo Bene) e frequentando i laboratori e i seminari di Lindsey Kemp, Judith Malina, Susan Stansberg, Ariane Mnouchkine, Alessandro Fersen, Jerzy Grotowski, nonché il Teatro Patologico di Dario D'Ambrosi. Nel 1984 fonda a Roma un laboratorio teatrale permanente e la Compagnia "Teatro 84" che viene, l'anno stesso, sovvenzionata dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo.
Appassionato da sempre di teatro, di storia e di storia dell'arte, viaggia sovente, per studio e per ricerca, in giro per il mondo. Pubblica diversi suoi scritti. Fa esperienze in Cinema (apparendo in un film di Sergio Sollima, con Barbara De Rossi, in un film di Stuart Margolin, con Eric Roberts, Carol Alt, Burt Younge, Serena Grandi ed Eva Grimaldi; poi incontri con Anna Magnani, Alberto Sordi, Antony Quinn, Roberto Benigni, ecc. ecc.); in Televisione (figurando in "Quelli della Notte", "Indietro Tutta", "Aspettando San Remo", con Rita Vicario, Renzo Arbore, Lino Banfi, Michele Mirabella o al "Premio Davide di Donatello" accanto a Nino Frassica); nel mondo dell'Opera Lirica (Compagnia D'Amico, Coro Paolo Tariciotti, Orchestra Amadeus, Belcanto Italiano); nel mondo della Moda (da Gianni Versace a Rocco Barocco, da Cartier a Max Mara); nel mondo della Danza (Ideadanza, IDAC e IALS).
Nel 1989 a Roma crea e sperimenta per oltre cinque anni e con successo, la formula del "Teatro al Ristorante", ovvero delle rappresentazioni di pièce teatrali fra i tavoli.
Tiene seminari in alcune scuole di teatro, laboratori per studenti universitari e corsi nelle scuole statali. È direttore artistico di eventi e mette in scena, oltre ai suoi testi, anche quelli di Pirandello, Petrolini, D'Annunzio, Kafka, Shakespeare, Ibsen, Wilde, Gogol', Poe, Sofocle, Plauto, Goldoni, Molière. Scrive i drammi: "Śakiamuni", "Celestino V", "Cristoforo Colombo", "L'Uomo Caravaggio", Cristina di Svezia", "Cagliostro", "Giacomo Casanova", "Majakovskij", "Jan III Sobieski", "Stanisław Kostka", "Bona Sforza", "Corilla Olimpica", "Poniatowski", "Marcello Bacciarelli", "Giorgio III Hanover", "Grand Tour", "Brat Albert", "Sarah Bernhardt e Eleonora Duse", "Tommaso Marinetti", "Don Bosco e Don Orione", "Stanisław Gabriel Morvay".
Dal 1996, oltre che a Roma e in Italia, opera anche a Tarnów e soprattutto a Cracovia, in Polonia. Qui, al Teatro Stary che ospita il V Festival UTE, frequenta per qualche tempo Giorgio Strehler e Sławomir Mrożek. Fonda, poi, il "Teatrosztuka", un gruppo sperimentale, il cui lavoro di ricerca rispecchia il "Teatro 84" di Roma. Dal 2007, invece, rivolge la sua attività principalmente a Varsavia. Così nel 2009, entra a far parte della neonata Associazione “Italiani in Polonia” e assume per due anni, fino al 2011, la direzione artistica del Teatro "Henryk Marconi" e dal 2010, ossia dalla sua fondazione, collabora con la rivista "Gazzetta Italia" di Varsavia.
Da quel suo laboratorio teatrale – iniziato a Roma 25 anni prima al “Teatro 84” – ecco che scaturisce, in un primo momento, il "Gruppo Teatrale Esperiente", aperto a italiani, polacchi e stranieri in genere. Però nel 2012, affinché questo Work-in-progress teatrale “Permanente”, o meglio, Laboratorio Teatrale che fabbrica attori, possa continuare ad esistere, viene ospitato per un anno, in via provvisoria, dalla "Vistula University" e, in via definitiva, dal 2013 fino al 2018, dal "Teatro della Galeria Freta" nel Centro storico della città. Oggi, questa attività di Ricerca Teatrale e Fabbrica dell'Attore “Permanente” è svolta a Roma nella sede del Teatro 84.
Nell'anno scolastico 2012-2013, Alberto Macchi tiene, per un gruppo di studenti, un laboratorio di teatro presso il Ginnasio e Liceo “Stefana Batorego” di Varsavia, conclusosi con una prima andata in scena e con una replica dello spettacolo “L'uomo Caravaggio” in lingua polacca, a cui ha potuto assistere, oltre alla numerosa scolaresca, anche un pubblico esterno.
Fin dalla fondazione, ovvero dal 2010, è redattore di "Gazzetta Italia", il mensile di Varsavia edito in italiano e in polacco, ormai distribuito in tutta la Polonia.
Intanto, continua a mettere in scena spettacoli teatrali – sempre più di argomento storico – oltre, però, che nei Teatri tradizionali (Teatro Królewski di Łazienki, a Varsavia - Teatro delle Emozioni e Teatro Centrale, a Roma, Teatro Nestor a Frosinone), anche in spazi non convenzionali, come i Luoghi di Culto (Basilica di Santa Maria sopra Minerva, a Roma - Abbazia Benedettina, a Leno in provincia di Brescia - Chiese di Santa Maria in Vallicella, di Sant'Andrea al QuirinaleSan Stanislao dei Polacchi, a Roma e Chiostro di San Francesco a Rieti - Kościół Wszystkich Świętych, a Varsavia - Bazylika Najświętszego Serca, a Cracovia - Kościół pw. Najświętszego Serca Pana Jezusa, a Tarnów), oppure come i Musei (Palazzo Braschi: Museo di Roma, a Roma - Zamek Królewski: Muzeum, a Varsavia - Ratusz: Muzeum Okręgowe, a Tarnów  Muzeum Łazienki Królewskie, a Varsavia - Muzeum Czartoryskich, a Puławy), fino al Seminario Diocesano, a Tarnów, al Seminario Orionino, a Zduńska Wola, al Pre-Seminario e Teatro San Pio X, nella Città del Vaticano.
Dopo anni di esperienze fatte nel mondo della Ricostruzione Storica del XVIII secolo, sia in Italia (a Bologna, a Firenze, a Tivoli, a Roma) che in Polonia (a Varsavia, a Puławy, a Natolin, a Walewice, a Danzica, a Nieborów) nel 2016 entra, come Socio, nel Gruppo di Ricostruzione Storica del ‘700 Towarzystwo Stanisławowskie di Varsavia e fonda, a Roma, l’Associazione di Rievocazioni Storiche del ‘700 “Grand Tour A. R. S.”. Diventa Membro delle Associazioni Amici delle Accademie Nazionali di San Luca e dell'Arcadia, di Roma.
Dal 2017 è Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiani in Polonia, di Varsavia e, allo stesso tempo, Direttore Artistico del neonato Gruppo Teatrale “Stowarszyszenie Italiani in Polonia”. Dal 2018 è Membro dell'Associazione di Italiani in Svezia "il Ponte" e collabora con il giornale di Stoccolma "Il Lavoratore-Italienaren".
Alberto Macchi, ancora oggi, considera la sua professione, una vera e propria missione, oltre che un lavoro. Tempo addietro, infatti, si impose un preciso obiettivo: quello di diffondere l'interesse e l’amore per il Teatro, sostenendo che una tale attività, comunque coltivata (come passione, come professione, in prima persona o come spettatore) sia, pur sempre, un prezioso alimento per lo spirito e per la crescita intellettuale di ogni essere umano; e, a suo giudizio, il Teatro è una disciplina che andrebbe adottata già nelle scuole inferiori, come materia di studio obbligatoria. (Vedi Articolo di Massimo Maffei, Scuola: Tutti in scena, Ciao 2001, Roma 13/4/1988).


Egli racconta che un giorno, nel 1984, mentre si stava dilettando a fare l’anagramma di ‘Alberto Macchi’, ossia del suo nome unito al suo cognome, scaturì all’improvviso l’espressione ‘Imbocca l’Arthe’. Allora, da quel momento, visse quel messaggio come un invito a dirottare il suo Teatro verso l’Arte, ad ‘imboccare la strada dell’Art-The[ater], insomma. Ecco quindi che egli allora pensò di creare, a Roma, quel Laboratorio Teatrale Permanente, assolutamente gratuito, aperto a chiunque. Nasce così quel Teatro di Ricerca che egli riuscirà a portare avanti da solo e con successo, senza alcun sostegno, anche se con grandissimi sacrifici e obiettive difficoltà; un work-in-progress che, ancora oggi, continua a coinvolgere e ad affascinare, gente di lingue diverse e, soprattutto, di tutte le età. 
Data, poi, la sua natura di infaticabile altruista, Alberto Macchi, inoltre, ha sempre affiancato a questa sua missione teatrale, altri impegni in favore del prossimo; per cui ha fatto parte dell’Associazione Nazionale Carabinieri, operando come Sorvegliante Volontario, in alcuni musei di Roma ed ha aderito alla Croce Rossa Italiana presso il Comitato Provinciale di Roma, prestando servizio come Volontario del Soccorso, in ambulanza. Oggi, malgrado l’età non più giovanile, continua, sempre con quell’entusiasmo che lo contraddistingue, ad offrire la sua disponibilità, come volontario, nelle diverse iniziative teatrali e culturali, sia in Italia che in Polonia, che in Svezia.



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Encyklopedia teatru polskiego

Platforma integrująca wiedzę teoretyczną i dokumentację źródłową dotyczącą historii teatru w Polsce. 


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ITALIANI IN POLONIA
NASCE IL TEATRO PERMANENTE DEL MAESTRO MACCHI
IN PREPARAZIONE LA PIECE SU CARAVAGGIO
A 400 ANNI DALLA MORTE DELL’ARTISTA

In Polonia in preparazione una pièce teatrale su Caravaggio. In preparazione a Varsavia una pièce teatrale su Caravaggio da parte del "Teatro Permanente" dell'autore e regista italiano Alberto Macchi previsto per la seconda parte del 2010.

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TUTTO CIO' CHE FA TEATRO


TEATRO 84 – ROMA / TEATRO SZTUKA – KRAKÓW / TEATRO ESPERIENTE - WARSZAW: LABORATORIO TEATRALE PERMANENTE IN ITALIA E IN POLONIA, TENUTO DAL M° ALBERTO MACCHI A ROMA, A CRACOVIA E A VARSAVIA – Telefono: 0039.3478836749 (Italia) - 0048.696896553 (Polska) / E-mail: teatro.84@iol.it - teatrosztuka@libero,it - esperienteatr@gmail.com

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ITALIA-POLONIA: IERI ,OGGI, DOMANI
WŁOCHY-POLSKA: WCZORAJ, DZIŚ, JUTRO


... ti penso sempre. Spero un giorno di poter tornare a collaborare con te. In bocca al lupo, Maestro! (Lucia, il 26.02.2015) - ... aprile arriva presto e con lui e con te, la primavera! Non vedo l’ora! (Mariagiovanna, Roma 27.02.2015)

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DAL 1956 A ROMA AD OGGI A VARSAVIA

Film, Audio, Video, Foto, Articoli e Curriculum: Alberto Macchi dal suo Teatro del 1956 a Roma fino al suo Laboratorio Teatrale di oggi a Varsavia, a cavallo di due secoli, a cavallo di due millenni.

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CASANOVA I INNI / CASANOVA E GLI ALTRI


Laboratorio teatrale a Łazienki Królewski Warsztaty, diretto dal drammaturgo e regista Alberto Macchi / Warsztaty teatralne w Łazienkach Królewskich pod kierunkiem włoskiego dramaturga i reżysera, Alberta Macchiego. Muzeum Łazienki Królewskie zapraszają na warsztaty teatralne pod kierunkiem włoskiego reżysera i dramaturga, Alberta Macchiego, łączące trening aktorski z interpretacją tekstów inspirowanych biografiami słynnych Włochów: Giacoma Casanovy, Bernarda Bellotta, Marcella Bacciarellego, Domenika Merliniego, Józefa Balsamo, harbiego Cagliostra, Antonii Sacco, Angeli Sacco, Michele Bisestiego, Anni Binettiego, Anni Bacciarellego, Lorenzi Felicianiego, Caterini Ristoriniego, Adriani Sacco Lombardiego, Marii Cecilii Merliniego, Marianni Merliniego Comelliego, Anni De Gabriele, Andrè Bertoldiego, Gioacchina Albertiniego, Caterini Bnafiniego, Brigidi Giorgiego Bantiego, Alessandri Stabiliego, Teresi Casacciego, Carla Tomatisa i Caterini Gattai.

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NANO BAJOCCO: SETTECENTO E OTTOCENTO


Nano Baiocco, ovvero Francesco Ravaglia, vissuto a Roma nel XVIII secolo e Nano Bajocco, ovvero Giovanni Giganti, vissuto a Roma nel XIX secolo. Entrambi sono stati notati da una gran parte dei viaggiatori del Grand Tour: i pittori hanno eseguito i loro ritratti, gli scrittori li hanno menzionati nei loro diari, i musicisti si sono ispirati a costoro per le loro opere, i poeti hanno loro dedicato dei versi. 

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GRAND TOUR A.R.S.: ASSOCIAZIONE RIEVOCAZIONI STORICHE 
DEL XVIII SECOLO - ROMA/ VARSAVIA

Grand Tour A. R. S. è un gruppo di volontari-volenterosi (nato a Roma nell'aprile del 2016 da un'idea del drammaturgo e regista teatrale Alberto Macchi, studioso di storia e attento ricercatore) che rievoca, illustra e mette in scena (proprio nei siti del XVIII secolo come il Bosco Parrasio dell'Accademia dell'Arcadia, il Vesuvio o gli antichi ruderi nella Campagna Romana) alcuni momenti vissuti dai viaggiatori del Grand Tour. Chiunque, lo desideri, può aderire!


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“Cesare Baronio e l’Oratorio Filippino del XVI secolo”


Roma, 4 giugno 2007 - Alla presenza di un folto pubblico si è svolta nella Casa Vallicelliana la rappresentazione teatrale con cui la Procura Generale ha inteso onorare, oltre che con celebrazioni liturgiche ed eventi accademici, il Ven. Cesare Baronio nel IV centenario della sua morte. Scritta dal M° Alberto Macchi ed eseguita sotto la sua regia, l’opera è interpretata dagli attori Guido Ruvolo, Achille Brugnini, Francescopaolo Di Falco, Danilo Gattai e dallo stesso pubblico, con il Soprano M° Astrea Amaduzzi, il Musicista M° Pierluigi D’Amato e con il Coro Polifonico Vox Poloniae diretto dal M° Maria Gromnicka Sabota.


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ALBERTO MACCHI: CHI E'? 
IN ITALIANO, PO POLSKU, IN ENGLISH, EN FRANÇAIS, EN ESPAÑOL

Alberto Macchi: romano, è drammaturgo e regista teatrale a livello europeo. Autore di diverse pubblicazioni, è' Membro delle Associazioni Amici delle Accademie Nazionali di S. Luca e dell'Arcadia; volontario della Croce Rossa Italiana e dell'Associazione Carabinieri; redattore del periodico Gazzetta Italia, nonché Membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiani in Polonia.


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Gabriele La Rosa, Pirandello a Breslavia, Uniwersytet Wrocławski,


Segnaliamo inoltre la rappresentazione di Cecè (1915), avvenuta a Varsavia l’11.12.2011. La commedia è stata presentata per la prima volta in Polonia ed è stata recitata in lingua italiana dalla Compagnia Teatrale “Esperiente” di Varsavia, regia di Alberto Macchi. Cecè appartiene alle commedie considerate “popolari” e, come ci ricorda la Forysiak-Strazzanti, “possiamo solo dolerci che i teatri polacchi non siano mai stati interessati al Pirandello ‘popolare’, [nonostante] l’opera grottesca L’uomo, la bestia e la virtù […] e  Liolà”. Il pubblico polacco probabilmente è rimasto ancorato a vecchie concezioni critiche secondo le quali il teatro di Pirandello è un teatro riservato all’élite, un teatro snob, destinato ad un pubblico di intellettuali e non adatto ad un pubbli-co di massa. Ci auguriamo quindi che vengano proposte nuove messe in scena, attingendo da altro materiale di Pirandello, la cui produzione rimane tutt’oggi in buona parte non tradotta in polacco, affinché il grande scrittore siciliano venga rilanciato. (Uniwersytet Wrocławski, Italica Wratislaviensa, 05.10.2014)

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Belcanto Italiano - "L'isola disabitata" - Warszawska Opera Kameralna

Jutro, w środę 5 czerwca o 19.00 w Warszawskiej Operze Kameralnej finaliści konkursu Belcanto Italiano 2013 wystąpią w semiscenicznej wersji opery Haydna "L' isola disabitata". Opera Józefa Haydna "L'isola disabitata" (Wyspa bezludna) to finałowe przedsięwzięcie uczestników międzynarodowego konkursu wokalnego „Belcanto Italiano". Konkurs odbywa się po raz drugi, ale po raz pierwszy ma swój finał w Polsce – w Warszawskiej Operze Kameralnej. Wcześniejsze etapy „Belcanto Italiano 2013" odbywały się w nadadriatyckiej miejscowości Pineto, nieopodal Pescary w której urodził się wielki poeta i dramaturg włoski Gabriel d'Annunzio. Twórcami konkursu są śpiewaczka i pedagog Astrea Amaduzzi oraz dyrygent i pianista Mattia Peli. Do współpracy i jury zaprosili wybitnych muzyków i pedagogów włoskich: basa Roberta Scandiuzzi, tenora Francesco Anile, kompozytora Massimo Moretti, organistę Lorenzo Fragassi, reżyserów: Mirco Michelon i Alberto Macchi, wybitną malarkę i organizatorkę życia artystycznego we Włoszech Annę dell'Agata oraz Tadeusza Deszkiewicza, dziennikarza muzycznego, prezesa Towarzystwa Miłośników Muzyki Moniuszki. (Dziennik Teatralny, Warszawa, 4 czerwca 2013)

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Gabriel Stanisław Morvay

Gabriel Stanisław Morvay (ur. 16 lipca 1934 w Tarnowie, zm. 16 września 1988 w Sabadell) − polski artysta, malarz i pisarz, tworzący na emigracji. ... Była ona połączona z wystawieniem spektaklu o malarzu, autorstwa i w reżyserii włoskiego reżysera i teoretyka teatru, Alberto Macchiego. W czerwcu 2009 roku w tarnowskiej Galerii Miejskiej odbyła się kolejna wystawa prac Gabriela Morvay'a, zatytułowana " Gabriel Morvay − malarz nieznany" (Wikipedia) 

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Luigi Lippomano

Adam Boniecki nel suo stemma essere considerata altamente probabile che un parente del vescovo Lippomano è venuto con lui alla polacca dove rimase. Vescovo Lippomano era nunzio in Polonia dal 1555. Polonia ha lasciato molto probabilmente all'inizio del 1557. Ho guardato attraverso alcune pagine dedicate al vescovo Lippomano e non ha mai trovato le informazioni che, insieme con il polacco è venuto a un suo parente. Dietro di esso è una pista che potrebbe molto probabilmente essere considerato come il momento in cui è apparso in Polonia, i rappresentanti della famiglia Lippomano. Su 9 Marzo 2013 ha pubblicato un articolo Alberto Macchi su Luigii Lippomano nel quotidiano italiano Gazzetta Italia, l'unica rivista bilingue in polacco e Italiano. L'autore di questo articolo, tra le altre cose, scrive: "Diciotto anni dopo Girolamo, un altro sacerdote della famiglia Lippomano, insieme al fratello Paolo, un cugino Luigi vengono inviati dal Senato veneziano polacca, questa volta a Cracovia per partecipare ai funerali del re Sigismund Augustus e l'incoronazione Enrico III di Valois, fratello del re Carlo IX di Francia. Girolamo non ha restituito rapidamente al loro paese affascinato fiorire cerimonia ostentazione di splendore regale, che sarà visibile per i primi mesi del nuovo regno, luoghi interessanti, come la miniera di Wieliczka, la bellezza dei paesaggi e interessante rapporto tenuto fra i principi polacchi e altri principi, in particolare russo e turco. Aveva paura di tornare a Venezia anche a causa della peste, che ha prevalso lì, in modo da rimanere in Polonia per ben dieci mesi. Purtroppo, ricevimenti tempo, feste e banchetti, che urz nobiltà polacca, in competizione nelle idee, non durò troppo a lungo. In effetti accade, in modo che "tutto il divertimento si trasformano in lutto", prima a causa della morte di Carlo IX e Enrico a causa della fuga. Questi eventi suscitano paura tra i poli "spargimento di sangue, disrepair, la formazione di una grande frazione e umori diversi." Con questo passaggio si trova che 18 anni dopo il vescovo Luigi lipoma in Polonia era di nuovo in Polonia si presentarono tre rappresentanti della famiglia Lippomano. Probabilmente era l'anno 1572 dal 7 luglio 1572, è morto nel Knyszyn re polacco Zygmunt II agosto e la cerimonia funebre erano rappresentanti dei fratelli Venezia Lippomano. L'autore scrive anche che è tornato a Venezia Girolamo Lippomano. Non dice nulla circa l'altro 2 Lippomanach - probabilmente uno e / o entrambi di loro potrebbe rimanere in Polonia. La conclusione che si può trarre è che almeno 1.572 anni [Cinquecento] Lippomanowie iniziano storia polacca della famiglia. Dallo stesso articolo si apprende che Luigi Lippomano [e anche i suoi fratelli e cugini, piuttosto parenti] erano i discendenti della famiglia Lippomano, Lippamano o Luppomani, questo è i patrizi veneziani del cosiddetto Casada Novissima, le famiglie che si stabilirono a Venezia circa 908 anni . Questa famiglia, originaria dell'isola greca di Negroponte, ex Eubea, doveva essere stabilito da un Ebreo anonimo che si è convertito al cattolicesimo.

Adam Boniecki w swoim herbarzu za wielce prawdopodobne uznaje, że jakiś krewny biskupa Lippomano przybył z nim do Polski gdzie pozostał. Biskup Lippomano był nuncjuszem w Polsce od roku 1555. Polskę opuścił najprawdopodobniej na początku roku 1557. Przejrzałem kilka stron poświęconych biskupowi Lippomano i nigdzie nie znalazłem informacji, że wraz z nim do Polski przyjechał jakiś jego krewny. Za to jest pewien ślad, który może z dużą dozą prawdopodobieństwa uznać za czas, w którym pojawili się w Polsce przedstawiciele rodu Lippomano. W dniu 9 marca 2013 roku ukazał się artykuł Alberto Macchi pt. Luigii Lippomano we włoskiej gazecie Gazetta Italia. Jedyny dwujęzyczny magazyn polsko – włoski. Autor tego artykułu między innymi pisze: „Osiemnaście lat później Girolamo, kolejny duchowny z rodziny Lippomano, razem ze swoim bratem Paolem, kuzynem Luigim zostają wysłani przez Senat Wenecki do Polski, tym razem do Krakowa, aby asystować przy uroczystościach pogrzebowych Zygmunta Augusta oraz przy koronacji Henryka III Walezego, brata króla Francji Karola IX. Girolamo nie wrócił szybko do swojego kraju zafascynowany rozmachem ceremonii, ostentacją królewskiej świetności, która będzie widoczna przez pierwszych kilka miesięcy nowego panowania, ciekawymi miejscami, takimi jak Kopalnia soli w Wieliczce, pięknem krajobrazów i interesującymi relacjami utrzymywanymi między polskimi książętami a innymi książętami, w szczególności rosyjskimi i tureckimi. Obawiał się powrotu do Wenecji również z powodu zarazy, która tam panowała, dlatego zatrzymał się w Polsce na dobrych dziesięć miesięcy. Niestety czas przyjęć, zabaw i bankietów, które polska szlachta urządzała, prześcigając się w pomysłach, nie trwał zbyt długo. Rzeczywiście zdarzy się, tak że “wszystkie zabawy zamienią się w opłakiwanie” najpierw ze względu na śmierć Karola IX, a następnie z powodu ucieczki Henryka. Te wydarzenia wzbudzą wśród Polaków obawę przed „rozlewem krwi, popadnięciem w ruinę, utworzeniem się wielkich frakcji i różnymi nastrojami”. Z tego fragmentu dowiadujemy się, że 18 lat po tym jak biskup Luigi Lipomano był w Polsce ponownie w Polsce zjawiło się 3 przedstawicieli rodu Lippomano. Zapewne był to rok 1572 ponieważ 7 lipca 1572 roku zmarł w Knyszynie król polski Zygmunt II August i na ceremonii pogrzebowej byli jako przedstawiciele Wenecji bracia Lippomano. Autor pisze też, że do Wenecji powrócił Girolamo Lippomano. Nic nie wspomina o 2 pozostałych Lippomanach – prawdopodobnie jeden lub/i obaj mogli pozostać w Polsce. Wniosek jaki można wysnuć jest taki, że przynajmniej od 1572 roku [ XVI wiek ] Lippomanowie rozpoczynają Polską historię rodu. Z tego samego artykułu dowiadujemy się też, iż Luigi Lippomano [ oraz też jego bracia i kuzyni, raczej krewni ] byli potomkami rodziny Lippomano, Lippamano lub Luppomani, to jest weneckich patrycjuszy z tak zwanych Casade Novissime, rodziny która osiedliła się w Wenecji około 908 roku. Ta rodzina, pochodząca z greckiej wyspy Negroponte, dawniej Eubea, miała być założona przez anonimowego żyda, który nawrócił się na katolicyzm. 

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WYKRACZAJĄC POZA STEREOTYPY, CZYLI "DOLCE VITA PO POLSKU"

Made in Italy – współczesne zaklęcie: Potrzebujemy mitów, a ten włoski wyjątkowo nam odpowiada: widzimy więc krainę ciepłą i słoneczną, z dobrym jedzeniem, wybornym winem i pięknymi samochodami, w której każdego cechuje dobry gust i elegancja. Prawdziwość owego mitu jest sprawą drugorzędną. Zapewne dlatego z niedowierzaniem popatrujemy na Włochów, którzy wybierają Polskę jako lepszą rzeczywistość, a tych wśród rozmówców Anny Dudek nie brakuje. Alberto Macchi w Polsce stworzył zespół teatralny Esperiente, Fabio Cavallucci jest szefem warszawskiego Centrum Sztuki Współczesnej, a Nicodemo Ferraro zamienił Palermo na Zamość. Kaniewski przypomina natomiast, że to, czym zwykliśmy się zachwycać, opatrzone etykietką made in Italy, bardzo często nie jest wcale made by Italian. W jedenastoosobowym zespole, w którym pracował dla studia Pininfarina (projektującego dla Alfa Romeo czy Ferrari), był tylko jeden Włoch. To tylko dowodzi, jak bardzo świat pracuje na podtrzymanie włoskiego mitu.

ANDARE OLTRE GLI STEREOTIPI, OVVERO "DOLCE VITA IN POLACCO"

Made in Italy - un incantesimo moderno; Abbiamo bisogno di miti, e questo italiano è particolarmente adatto a noi: possiamo vedere una terra calda e soleggiata con buon cibo, buon vino e belle macchine, in cui tutti hanno buon gusto ed eleganza. La verità di questo mito è una questione secondaria. Questo è probabilmente il motivo per cui guardiamo con incredulità agli italiani che scelgono la Polonia come una realtà migliore, e quelli tra gli intervistati Anna Dudek non mancano. Alberto Macchi in Polonia ha creato la squadra teatrale Esperiente, Fabio Cavallucci è a capo del Centro per l'arte contemporanea di Varsavia, e Nicodemo Ferraro ha trasformato Palermo in Zamość. Kaniewski ci ricorda che ciò che eravamo soliti ammirare, etichettato in Italia, molto spesso non è affatto realizzato dall'italiano. Nella banda di undici persone dove lavorava per lo studio Pininfarina (designer per Alfa Romeo o Ferrari), c'era solo un italiano. Dimostra solo quanto il mondo sta lavorando per mantenere il mito italiano.


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Attività di Volontariato 









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Rapporto con il Maestro Lindsey Kamp



 Dono da Lindsay Kemp di due suoi disegni




 Intervista ad Alberto Macchi e a Lindsay Kemp sullo stesso numero di "Ciao 2001"

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Presepe in casa a Varsavia










01.01.17 - 0.000
11.02.18 - 0.178
01.01.19 - 0.200